Questo viaggio è iniziato prima del previsto. Partiamo dalla casa-base: la Puglia. Oggi andiamo ai Giardini di Pomona, un ‘conservatorio botanico’, un luogo pieno di pace e specie vegetali.

Devo dire che l’inizio non ha fatto presagire bene: siamo in ritardo, impacciata ed alle prime armi metto mano all’action camera, proviamo con imbarazzo a fare il primo video di presentazione e come se non bastasse ci ferma la polizia municipale. Eccesso di velocità! Ovviamente.

Ed è proprio così che inauguriamo il primo, anche se piccolo, viaggio.

Arrivati però, il clima era così disteso e il posto così bello che i pensieri si sono allietati.

Insieme a noi, un gruppo formato da tutte le età, c’erano padri, figli e figli dei figli. C’era una bambina. Devo dire che, una volta presa confidenza, ho giocato sempre con lei. Ci siamo affezionate così tanto che alla fine ci siamo salutate con un vero sorriso e ci siamo fatte un selfie – e per me fare un selfie vuol dire passare già nella sfera del fraterno.

Al ritorno… ho guidato io.

Next stop: Basilicata.

Sara

I Giardini di Pomona

Consiglierei questo posto a chi vuole perdersi tra profumi, colori che in ogni stagione si esprimono magnificamente. Sei immerso nelle bellissime campagne della valle d’Itria, il tragitto per arrivarci ha dello stupendo e nostalgico.

Maestosi ulivi secolari si distendono per chilometri, per me che sono salentino è una di quelle cose che mi provoca gioia e rabbia nello stesso istante. Non voglio neanche essere sfiorato dall’idea, che anche quelle vite centenarie, potrebbero arrancare a vivere, mostrarsi spoglie e secche, in quella forma così rustica e monumentale.

Il Giardino di Pomona è un conservatorio botanico, Paolo Belloni è la mente ed il cuore che ha avviato e porta avanti tutto ciò. Capito? Un CONSERVATORIO BOTANICO. In poche parole dobbiamo dire grazie, grazie a Paolo che lavora per le generazioni future, raccoglie specie botaniche da tutto il mondo, di tutti tipi alberi, arbusti, spontanee, aromatiche (La pianta che mi ha impressionato di più è il finocchietto nero, mai visto, ma che odore, si inebria il naso solo a pensarlo.) Ma non solo, cerca di farlo in sinergia con la natura, di studiare i luoghi, le potenzialità, ricerca, sperimentazione; e non vi ho parlato dell’unico posto dove potete trovare ben oltre di 600 varietà di fichi (solo della specie Ficus Carica, per intenderci).

Ci ripasseremo al ritorno, perché è un posto in continuo mutamento, muta con le stagioni, si trasforma e si rinnova con tecniche di coltivazione innovative e che tendono ad imitare l’utopica entropia boschiva.

Boer

Ps Ah ho preso una multa